Mulinelli da drifting

 Considerazioni sui "muli" per la pesca d'altura. Lo abbiamo chiesto ad un "barrakuda"

Quattro chiacchiere con Andrea Comani Comandante del Barrakuda Fishing Team.


Ciao Andrea e grazie di aver accettato l'invito.

Grazie a te Luca.

Allora Andrea,  un bolognese esperto di pesca,  deve essere proprio una grande passione..... la distanza dal mare aumenta le difficoltà. Come è nata la passione per la pesca?

Ho iniziato a pescare nel modo più comune: con mio padre. Ricordo che andavamo nei laghetti nell'hinterland bolognese a carpe e altri pesci d'acqua dolce. 

Un pescatore d'acqua dolce che si è convertito al profumo salmastro!!

Per mia fortuna, mio padre possedeva una barca da "turista" ormeggiata a Riccione e questo mi ha permesso di assaporare la pesca in mare. Ho iniziato, un po’ come tutti: pescando a sgombri "sugheri", mazzole ecc.  Crescendo, la passione per il mare è aumentata a tal punto che con mio padre abbiamo deciso di acquistare una barca più adeguata alla pesca e che ci permettesse di raggiungere spot più lontani: l'F300 Bluetime dei Cantieri Estensi, barca che utilizzo tutt'oggi. Nonostante il mezzo idoneo con mio padre uscivamo solo nei mesi estivi. 

Quando hai cambiato marcia?

Quando ho deciso di prendere la patente nautica e di dedicarmi con più costanza alla pesca. Avevo la barca, la patente nautica, tanta passione, ma mi mancava l'esperienza per la pesca che a me piaceva di più: quella al tonno rosso. Devo dire che ho trovato un gruppo di amici di Rimini che mi hanno veramente introdotto e aiutato a crescere. Mi hanno accompagnato in un percorso di apprendimento che mi è stato molto utile.

E poi è nato il BARRAKUDA FISHING TEMA

Sì, come tu sai, la pesca a drifting non si può praticare da soli e quindi con alcuni amici abbiamo deciso di consolidare la nostra esperienza creando un vero e proprio equipaggio.. Abbiamo anche esplorato il mondo delle gare, ma devo dire che non mi ha appassionato così tanto da proseguire. Preferisco, anzi preferiamo, mantenere un approccio più goliardico a bordo, anche se quando peschiamo facciamo sul serio!!

Ottimo!! Andrea posso offrirti un caffè?

Grazie, ma il caffè non lo bevo, però due fette di salame volentieri.....

Pronti.. 😋😋


Torniamo all'argomento di oggi: Andrea raccontaci il tuo punto di vista sui mulinelli da drifting.

Nel drifting, in particolare, ma anche in tutte le pesche, il mulinello è l'attrezzo più complesso ed importante perché è una vera e propria macchina assemblata con componenti meccanici. Nel mercato esistono prodotti di tutti i tipi e per tutte le tasche: è ovvio che la scelta dipende dall'uso che se ne vuole fare e dalla tipologia di pesci che si decide di insidiare. Un mulinello che si utilizza poche volte all'anno è ovviamente diverso da quello che si utilizza 4 - 5 volte a settimana; quello per una pesca amatoriale lo sarà rispetto a quello per le competizioni; quello per la pesca alle palamite avrà caratteristiche diverse da quello per la pesca al tonno rosso. Anche se sembra banale, questa prima suddivisione è veramente importante per non ritrovarsi con un prodotto non idoneo all'uso che si intende fare.

Vero, mi capita spesso di vedere i due estremi: da una parte soggetti che acquistano prodotti top per pesche modeste, dall’altra appassionati che tentano di insidiare pesci grossi e potenti con attrezzature estremamente modeste.

Beh è abbastanza normale, specialmente il secondo caso. Normalmente un pescatore amatoriale prima accresce l'esperienza e poi cambia l'attrezzatura. E' accaduto anche a me. 

Racconta...

Erano le prime esperienze, ricordo che eravamo fuori a pesca ed avevamo già portato a boga un bel tonno da 56 kg con una attrezzatura discreta, ma acquistata usata proprio perché non eravamo ancora pronti ad una pesca più "tecnica". Il giorno successivo, tornati sullo stesso spot, riuscimmo ad allamare alla stessa attrezzatura, un tonno che dalle dimensioni poteva essere sui 200 kg. Risultato: a spasso per 3 ore trascinati per 8-9 miglia e alla fine mulinello spezzato a metà !! 

Esperienza che lascia il segno !!

Sì, anche perché  è stato uno dei primi grandi combattimenti. Negli anni successivi mi sono capitati ancora pesci di taglia importante, portate a bordo con successo (ho cambiato i mulinelli), ma quello lo ricordo ancora!!!

Vai pure avanti...

Un'altra riflessione da fare, nella scelta del mulinello, riguarda la tipologia di imbobinamento che si preferisce. Nella pesca a drifting si può imbobinare il nylon che garantisce maggiore elasticità nel combattimento, perdonandoti qualche ritardo di reazione alle fughe del pesce, oppure il trecciato molto più diretto. A seconda del materiale in bobina cambiano ovviamente le dimensioni del mulinello, a parità di libraggio una lenza madre con trecciato occupa molto meno spazio di un pari livello in nylon e di conseguenza si possono utilizzare mulinelli più compatti.

Una delle particolarità dei mulinelli evoluti a tamburo ruotante è che possono avere " le marce"..

Esistono mulinelli a due velocità che consentono di avere una velocità di recupero normale ed una ridotta che ti permette di accorciare la distanza dal pesce, anche quando questo è sotto. E' un'ottima soluzione per non perdere mai il contatto con il pesce. Nel mercato si trovano varie soluzioni per adottare il cambio di velocità le più diffuse sono: il selettore, ossia un pulsante che se inserito o disinserito cambia la velocità del tamburo, oppure, in alcuni modelli, il cambio di velocità si ottiene ruotando la manovella in senso contrario. Normalmente ruotando in avanti si ha la marcia normale e ruotando indietro si ha la velocità ridotta.

Quindi, se ho capito bene, quando il pesce è arrendevole marcia veloce, quando devi fare un po’ di "tiro alla fune" marcia ridotta!  

Più o meno. Ovviamente questa caratteristica è utile sui mulinelli molto potenti che si possono utilizzare con pesci di grossa taglia. Non è indispensabile per pesci di 50-60 kg., anche se può essere di aiuto ai pescatori alle prime armi.

Parliamo di potenza.

Come è ovvio pensare, la potenza espressa in libbre del mulinello, dipende dalla tipologia di pesci che si pensa di incontrare. Ad esempio, in Adriatico, in particolare per chi inizia, non può acquistare una attrezzatura al di sotto delle 50 lbs. Se mi permetti Luca, su questo punto mi piacerebbe fare una precisazione. 

Certo...

Mi capita di leggere o di vedere direttamente in mare, pescatori che, non rispettano "l'armonia" di carico tra i vari componenti. Mi spiego meglio: se si acquista un mulinello da 50 lbs anche la canna e l'imbobinamento devono seguire il medesimo criterio altrimenti l'attrezzatura è sbilanciata rischiando la rottura dell'anello più debole.



Parliamo un po’ di frizioni.

La frizione è uno dei componenti fondamentali di ogni mulinello, soprattutto in quelli da drifting. Ormai tutte le frizioni hanno una regolazione prevalentemente a leva che garantisce precisione e gradualità di regolazione. Lungo l'escursione della leva sono indicati tre punti fondamentali: la posizione "free", dove i dischi della frizione sono allontanati, quella "strike" che permette di regolare la frizione per la prima partenza del pesce e la posizione con frizione chiusa. La posizione strike è fondamentale per la regolazione della taratura e, in questo caso, si deve regolare la resistenza ad un terzo della capacità totale del mulinello. Esempio: se si possiede un mulinello ed una canna da 50 lbs nella posizione strike la frizione deve essere tarata a circa 16 lbs, che corrisponde a poco più di 7kg. di forza.

Come esegui la taratura?

Semplice: preparo la canna con il mulinello completamente imbobinato, passo il filo dalle carrucole e fisso la canna su di un portacanne. Poi apro completamente la leva della frizione e faccio una prima regolazione dei dischi. In seguito, la chiudo nella posizione di strike e con un dinamometro attaccato al terminale della lenza comincio a trazionare e controllo a quante lbs la frizione inizia a cedere. In base al valore rilevato, aumento o diminuisco la regolazione per ottenere il valore desiderato.

Un altro aspetto riguarda l'accuratezza dell'imbobinamento, che cosa puoi dirci?

Vero.  Rispetto ai mulinelli a tamburo fisso, dove la sua qualità garantisce un migliore o peggiore imbobinamento, in quelli a tamburo ruotante l'imbobinamento è a carico del pescatore e, come dicevi tu, è fondamentale farlo bene. Solitamente suggerisco a chi inizia, di far eseguire questa operazione al negoziante perché è veramente fondamentale una corretta distribuzione e tensione del filo sulla bobina. Con l'esperienza si riesce a farla da soli, ma è necessario prestare molta attenzione perché le partenze dei tonni sono violente ed improvvise. Da non dimenticare assolutamente di mettere una decina di metri di nylon, prima di utilizzare il trecciato per evitare che tutta la matassa giri sulla bobina!! Nel mercato esistono mulinelli con il cursore che sposta il filo durante il recupero per distribuirlo automaticamente sulla bobina, ma con i pesci di taglia è un handicap e si rompe al primo combattimento.

Potremmo parlare ancora per ore, ma dobbiamo fermarci qui. Ringrazio Andrea per la sua disponibilità e cortesia e spero di averti nuovamente qui "Al bar dei pescatori".

Grazie a te.

Bene, cari amici, per oggi è tutto: "PASSO E CHIUDO".


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