Pescare a Slow Pitch

 Dopo le fatiche del Vertical Jig, che ne hanno determinato un veloce declino, parlare ancora di tecniche verticali sembra al quanto impossibile. Ma la tecnica dello slow pitch è una modalità di pesca per palati fini, per pescatori molto attenti e sensibili, meno frenetica del vertical jig e spesso molto più redditizia.

Una tecnica proveniente dall'oriente che si è ben adattata al mediterraneo consentendo catture di differenti specie di pesci.

Per saperne di più abbiamo ospitato qui "al bar dei pescatori" l'amico Andrea Iacovizzi profondo conoscitore di questa tecnica.



Ciao Andrea e ben tornato "al bar dei pescatori"

Grazie Luca per avermi nuovamente invitato

Andrea Iacovizzi  non ha certo bisogno di presentazioni ma per chi ancora non lo conoscesse ricordiamo che sei un ottimo pescatore, un agonista, ma soprattutto una guida di pesca sportiva ed un grande divulgatore. Per chi volesse vederti all'opera suggerisco di vedere su Sky canale 236 la tua rubrica che si chiama "Diario di una guida di pesca sportiva".

Veniamo all'argomento di oggi, sono molto incuriosito da questa tecnica che sembra aver trovato molti più consensi del vertical jig, cosa ci puoi raccontare....

Lo Slow pitch è una tecnica che a me piace e sulla quale, negli ultimi due anni, ho approfondito molto, perchè non è stressante e faticosa e permette a più persone di pescare contemporaneamente,  consentendo di insidiare prede veramente diverse. Si possono catturare scorfani, saraghi e tanute, ma anche dentici e ricciole, ed in modo del tutto accidentale ma frequente in alcuni mesi dell'anno anche tonni e pesci spada.

La prima caratteristica che contraddistingue questa tecnica è relativa al minor impegno fisico. Si pesca con artificiali più leggeri con movimenti più delicati e precisi, ma di contro richiede maggiore sensibilità da parte del pescatore. E' una tecnica adatta a chiunque, anche ad un bambino, considera che nelle mie zone pur pescando attorno ai 100 metri di profondità, peschiamo con artificiali da 120 -150 gr.

Molto meno dispendiosa rispetto al tradizionale bolentino..

Si assolutamente, considera che, oltre al minor peso della zavorra nello slow pitch si usano canne con fusto ultra sottile e leggero e molto più corte del bollentino. Una canna utilizzata per questa tecnica è di solito sotto i due metri, mentre una canna per il bollentino è quasi sempre intorno ai tre metri.

Da dove si comincia .......

La pesca a slow pitch è una pesca di prossimità per cui la prima e più importante azione di pesca è la ricerca dello spot ottimale. E' sempre utile individuare due o tre zone di pesca nella stessa area in modo da spostarsi da una all'altra a seconda delle condizioni meteo, della corrente e dell'orario.

Una volta scelto il primo spot di pesca è di fondamentale importanza studiare bene la corrente e capire se c'è differenza tra la corrente in superfice e la corrente in profondità. Lo slow pitch è una tecnica di pesca che si basa su di uno scarroccio "controllato" per cui studiare la corrente è fondamentale sia per decidere come disporsi sullo spot sia per avere sempre l'artificiale nella giusta posizione ed il filo in tensione. Se ad esempio la corrente in superficie è contraria a quella in profondità ti accadrà di avere l'artificiale sotto la barca ed il filo con una pancia pronunciata, in queste condizioni è quasi impossibile animare correttamente l'artificiale e quindi essere efficaci. Una corretta disposizione della lenza facilita anche la ferrata. Contrariamente a quello che pensano molti pescatori a 100 metri di profondità è necessario ferrare la preda. posso assicurarti che a 100 - 140 metri se hai disposto correttamente la lenza si può e si deve ferrare la preda per evitare che si salmi quando è quasi in superficie.

Come avviene l'azione di pesca vera e propria 

La prima regola è sentire l'artificiale che sbatte sul fondo, ad ogni piccola jerkata si deve assolutamente percepire l'artificiale che rimbalza sul fondo, ecco perchè si utilizzano canne molto sottili, la loro struttura esile ma robusta amplifica la sensibilità.

Ho notato dai tuoi video che prediligi farcire le esche che utilizzi con strisce di calamaro......

Si esatto. Negli anni sono arrivato a capire che la farcitura dell'esca con una sola strisciolina di calamaro migliora tutto l'impianto pescante, ed in particolare, è emerso che il calamaro non rende più appetibile l'esca al predatore ma attrae tanti piccoli pesci che, a loro volta,  creano una sorta di richiamo più appetibile per i grossi predatori.

Parliamo di artificiali, quali prediligi?

In realtà non c'è un artificiale migliore o peggiore, ci sono tipologie di artificiali più idonee ad alcune azioni di pesca e altri più indicati per altre tipologie di pesce. Ad esempio gli scorfani come tutti i grufolatori li catturi sempre con l'esca appoggiata sul fondo e animata con jerkate piccolissime che sollevano di poco l'esca dal fondo. Mentre per i predatori è più funzionale far arrivare l'esca sul fondo, sollevarla con due o tre giri di manovella, farla nuovamente toccare sul fondo e successivamente dare due jerkate e poi si ricomincia, due tre giri di manovella...........ecc. Questa modalità simula il calamaretto che scappa ma incuriosito torna indietro.

In condizioni di elevata corrente le palle sono più indicate, scendono piu velocemente senza flottare in corrente rispetto agli artificiali piatti e quando le sollevi dal fondo non volano ma si riappoggiano subito. E' bene ricordare che lo slow pitch non è esattamente una tecnica verticale ma si predilige pescare con la lenza a 15-25 gradi rispetto al fondale pertanto in presenza di forte corrente, la palla di piombo è l'unica che può garantire il mantenimento dell'assetto dell'impianto pescante. Quando invece la corrente è poca prediligo artificiali tipo inchiku che navigano quanto basta per dare il giusto angolo ma sono giustamente appesantiti in modo tale che quando toccano il fondo rimangono stabili.

Come vengono armati questo tipo di artificiali?

Con due ami montati su assist, aumentare il numero degli ami si rischia di ingarbugliare e rendere l'artificiale poco appetibile. Due ami dicevo che possono essere della stessa dimensione e quindi montati esattamente paralleli o due ami di dimensione diversa dove il più piccolo viene montato più avanti ed il più grande più indietro.

Quando non c'è un fondale idoneo anche un relitto può diventare uno spot utile, che consigli puoi dare ai nostri amici pescatori.

La pesca sui relitti non è semplice perché questa tipologia di artificiali tendono ad incagliarsi con estrema facilità, bisogna però dire che la pesca non deve avvenire "sul" relitto ma piuttosto di fianco al relitto. Il difficile è comprendere come è adagiato sul fondo e come agiscono le lenze in funzione della corrente. Tutte le moderne attrezzature elettroniche hanno la possibilità di mappare il fondale e di conseguenza aiutare il pescatore a ipotizzare una strategia di approccio al relitto che consenta alle lenze di posizionarsi in prossimità senza sovrapporsi al relitto stesso. Cosa importante in caso di ferrata è staccare immediatamente la preda dal relitto e allontanarla per evitare che si rifugi negli anfratti rischiando il taglio della lenza. Molti relitti sono ricoperti da incrostazioni molto taglienti ed è facile perdere il pesce se comincia a nuotare tra i rottami.



Parliamo di attrezzature che tipologia suggerisci

Per quanto riguarda le canne suggerisco modelli superparabolici, meglio se monopezzo e con azione mirata al tipo di artificiali che vengono utilizzati. E' inutile acquistare modelli che supportano grammature da 250 - 300 gr per pescare lungo le coste italiane, quella tipologia di canne sono ideali per le pesche tropicali. In questo tipo di pesca la canna è il prolungamento del braccio pertanto deve essere molto leggera e relativamente corta per consentire una azione pescante efficace e allo stesso tempo garantire una forza durante il recupero che permetta di contrastare la preda. Più la canna è lunga maggiore è la leva svantaggiosa durante la fase di recupero. Un'altro aspetto importante nella scelta della canna è la tipologia di anelli, è bene assicurarsi che la canna sia montata con anelli in pietra che dissipino al massimo il calore prodotto dal trecciato che sfrega continuamente sugli anelli.

Per quanto riguarda i mulinelli rigorosamente a bobina ruotante, nel mercato c'è ampia scelta ma bisogna fare attenzione al drag. Come detto anche in precedenza questa pesca è molto varia può capitarti di tutto quindi un buon mulinello ultra leggero ma con un max drag di 12 - 13 kg. ti garantisce una facile gestione dell'azione di pesca e al contempo ti permette di forzare anche prede di taglia importante.

Starei ore ad ascoltare le tue indicazioni e i tuoi racconti ma dobbiamo fermarci qui. Ringrazio Andrea Iacovizzi per essere tornato con noi, cari amici dal "bar dei pescatori" per oggi è tutto...

 "PASSO E CHIUDO"

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